lunedì 11 agosto 2008


“…forse rappresentano in forma simbolica le semplici leggi di un’ipotetica dimensione de-antropizzata dove ogni processo vitale è legato essenzialmente a principi di ordine ecologico. Ma il loro esprimersi attraverso un linguaggio metafisico li proietta nell'interiorità dell'animo umano.” (Martin Luzzari – Presid. C.O.S.M.A. Comitato Italiano Studi Metafisici sull’Ambiente)

giovedì 7 agosto 2008

ecosegnali avvistati tra l'afa estiva:

http://www.funconero.it/agenda/20080801/237
http://www.centrodesign.it/news.asp?id=227
http://www.picusonline.it/scheda.php?id=15170
http://www.italylife.it/marche/2008/07/22/

martedì 29 luglio 2008

venerdì 25 luglio 2008


Questi segnali m’hanno ricordato un mio vecchio racconto su un pianeta dove l’uomo non aveva mai messo piede. Per capirci: niente predicatori o assicuratori in giro, niente grattacieli, mine antiuomo, carte di credito, televisori, ristoranti, apriscatole e così via. Niente che riguardasse l'uomo e le sue cretinate, per farla breve. Solo animali, piante e agenti atmosferici... e degli esseri simili a snocciolatori di olive, ma viventi, che recitavano poesie bucoliche ed emettevano dei rutti in falsetto per salutarsi fra loro”.

(Kilgore Trout – notissimo scrittore americano di fantascienza)



martedì 22 luglio 2008

qualche link sulla mostra:

http://www.gomarche.it/notizia.php?id=33919
http://www.wikio.it/scienza/ecologia

lunedì 21 luglio 2008

riceviamo e prontamente pubblichiamo:

"Il messaggio di questi segnali, nel suo sarcasmo, è chiaro: ristabilire al più presto il contatto primario con la natura smettendo di contrapporci ad essa come fosse un nemico da sconfiggere".

(Herbin Wilderness – Ecologista ed attivista di Greenpeace International)


giovedì 17 luglio 2008

Rob Minuscoli percorre un’impervia strada di montagna che porta verso minuscole frazioni dimenticate dall'uomo, dove l'asfalto cede il posto allo sterrato e tutto sembra rimasto cinquant'anni addietro: lampioni a forma di scodella, pali di legno sbiaditi, vecchi parapetti in pietra ricoperti di muschio… e segnali stradali arrugginiti, incrostati, seminascosti dalla vegetazione, stampati con simboli obsoleti. Ce n'è uno con due frecce divergenti: la vernice crepata dal tempo ricorda le venature di una foglia secca. Non si riesce a togliervi lo sguardo.

Improvvisamente succede qualcosa, movimenti inattesi, spostamenti surreali e fugaci.

Rob sembra non comprendere se questo avvenga intorno a sé o soltanto nella sua testa.

Poi capisce.

I segnali stradali, stanchi di essere tali, stanchi delle strade dove l’uomo li ha relegati per sempre, stanno mettendo in atto la loro piccola rivoluzione. Rob li vede prendere coscienza delle proprie enormi potenzialità simboliche, abbandonare le lingue d’asfalto, inoltrarsi nella vicina boscaglia, raggiungere gli anfratti più remoti e silenziosi fino a fondersi con la nuova realtà rupestre.

La vernice si scrosta (una sorta di desquamazione purificatrice) lasciando il posto ai colori più complessi e indefinibili della selva.

Liberi, finalmente, iniziano una nuova esistenza più pura,

più alta.